martedì 1 gennaio 2008

The Coven

Per alcuni è il libro sacro, per altri contiene solo leggende e storie inventate. In ogni caso è un documento storico di valore indiscutibile. La sua influenza nella formazione di tutti gli appartenenti alla nostra società è un elemento che non va mai preso alla leggera e non può essere trascurato. Ovviamente mi sto riferendo alla Bibbia, il testo sacro di Cristiani ed Ebrei. Non considerando per il momento il valore religioso di questo testo, volevo prenderlo in considerazione come documento storico. In particolare una storia è importante per quanto dirò di seguito. La storia del primo omicidio. Benché l’attendibilità di questa storia sia piuttosto dubbia, quello che è sicuramente interessante è l’interpretazione che se ne può fare, evidenziando la metafora della duplice natura umana. Caino e Abele non sono due uomini, ma un uomo solo, o meglio le due nature dello stesso uomo, di ogni uomo. L’una è quella aggressiva, violenta, selvaggia, invidiosa, l’altra è quella mite, generosa e accondiscendente. Due nature inconciliabili, destinate a scontrarsi fino a che una non prevalga inevitabilmente sull’altra. Tutti noi portiamo dentro queste due nature. L’equilibrio tra esse è quello che ci consente di vivere a contatto con i nostri simili.

The Coven (La Setta) ha come tema l’omicidio. Quel primo omicidio che fu commesso ancora prima che la legge ‘non uccidere’ fosse stata scritta. E che anche dopo essere stata scritta è stata continuamente violata e ignorata nel corso dei millenni.
Ma “La Setta” non è solo il titolo della miniserie scritta e disegnata da Ian Churchill. La setta è anche un gruppo di esseri non precisamente normali, che sono i protagonisti della storia. Black Mass, il capo riconosciuto dei Coven, un golia capace di assumere la consistenza della roccia e di guarire sé e gli altri dalle ferite. Fantom, metà umana e metà vampira, costretta a nutrirsi di sangue umano che si procura con metodi stravaganti, in grado di controllare le menti e di trasformarsi in nebbia. Scratch (letteralmente ‘graffio’), ex prete esorcista posseduto da un demone malvagio che ne influenza parte della personalità, in grado di controllare un fuoco demoniaco e di levitare. Spellcaster, unica figlia di una strega bianca potentissima, ma in grado di esercitare solo una minima parte del potere che possiede, capace di comunicare col suo gufo vedendo attraverso i suoi occhi. Phenomena, adolescente in grado di ‘sentire’ il manifestarsi di fenomeni paranormali, vicini e lontani. Questi sono i membri della setta. Lottano con tutte le loro forze per opporsi al Pentad, una setta analoga ma votata al male, che contende ai primi il possesso di alcuni ‘articoli’. Cinque articoli molto particolari, una corona, tre chiodi, una spada, una cesto e un calice. Cinque oggetti che sono la traccia del passaggio di un uomo su questa terra, un uomo che porterà alla più grande rivoluzione della storia dell’umanità.

Ma si parlava di omicidio. Che cosa hanno a che fare questi cinque oggetti con l’omicidio? Questi oggetti contengono sigillate in essi delle forze ancestrali, che se riunite in un unico luogo da una persona particolare sono in grado di riportare in vita colui che portò l'omicidio nel mondo: Caino. L’erede, il pronipote di Caino, cammina sulla terra e sta cercando di riunire quegli oggetti che potranno riportare in vita il suo antenato, colui che diventerà il nuovo re dei re, che porterà un nuovo ordine sulla terra.
Una dei Coven, l’ultima entrata a far parte della squadra, avrà la possibilità di fermare tutto questo, ma a quale prezzo? Dovrà sacrificare forse la sua morale, la sua integrità. Dovrà uccidere. Uccidere per evitare il sopravvento del male. Cosa fare allora? Lei sarà sola quando dovrà decidere se afferrare quella pietra che vede ai suoi piedi e colpire il suo nemico, quella stessa pietra con la quale in quel campo Caino uccise il fratello.

“Sopprimere la vita di un altro cancella in un solo momento tutto ciò che egli avrebbe potuto essere... In questo mondo ci sono state date solo dieci leggi da rispettare. I comandamenti. E per quanto ognuno di noi si sforzi, c’è una legge che continuiamo a ignorare. Per la ricchezza. Per il potere. Per invidia. Non uccidere.”

E che cosa bisogna scegliere quando da una parte c’è la possibilità di fermare il proprio nemico, dall’altra quella di prestare soccorso a uno di loro che i compagni non hanno esitato a sacrificare per coprirsi la fuga. La risposta è ovvia: la regola dice ‘non uccidere’. Enigmatica è però la frase che conclude la storia:

“Se abbiamo vinto... com’è che non sembra affatto così?”

Quando quella pietra colpì la nuca di Abele, da un uomo ne nacque un altro. Da una natura unica si separarono il bene e il male, l’onestà e l’invidia, la generosità e la brama. Forze malvagie contro le quali siamo quotidianamente chiamati a lottare, tutti noi, ma purtroppo la battaglia è impari, perché il Male può fare uso di qualsiasi mezzo, mentre il Bene deve sempre tenere presente che una sua azione non può arrecare danno ad un altro essere per raggiungere il suo obiettivo, altrimenti anche il bene diventa male. la forza del Bene consiste proprio nel superare questo svantaggio di base. Il bene ottiene quello che è giusto lottando con, e non contro, il nemico.

Ma considerare l’omicidio l’unico tema trattato nella miniserie sarebbe riduttivo e superficiale. Infatti molti altri temi vengono sollevati in questa opera, e trattati con un rigore e una logica che raramente si può trovare in un'opera a fumetti. Ad esempio, il tema dell’esoterismo è molto presente nelle pagine illustrate. Ma un esoterismo autentico e ragionato, non improvvisato e superficiale. L’esempio migliore è dato da una scena in cui Spellcaster, ereditati da poco dalla madre uccisa i poteri di strega bianca, si accinge a compiere un rito magico nel tentativo di vendicarla. Ma è logico pensare che una ragazza che ha ereditato poteri antichi di millenni da poche ore, e che a stento è in grado di leggere i simboli che vede nel manuale della madre, riesca a compiere un incantesimo al primo tentativo? No, e infatti il rito non riesce, o meglio non come lei vorrebbe, e ottiene invece il risultato di evocare un demone confinato in un limbo oscuro, che aspettava solo di liberarsi. E solo con l’aiuto di Scratch Spellcaster riesce a rimediare al danno, facendo appello a tutto il suo coraggio e affidandosi allo spirito della madre. La scena dura appena sei pagine, ma è fondamentale per dare il taglio giusto al concetto. In altre opere invece, una ragazzina che si ritrova a custodire un'arma ancestrale o poteri magici sconosciuti, dopo pochi istanti è già in grado di capirne a fondo i segreti e di padroneggiarli alla perfezione.

Altro aspetto molto interessante e innovativo riguarda il vampirismo, che viene rappresentato in “The Coven” da Fantom. Tutti quelli che almeno per una volta hanno letto qualcosa che riguarda i vampiri si saranno chiesti: ‘Ma è mai successo che un vampiro abbia avuto rapporti con un mortale e ne sia nato un figlio? E in questo caso, che poteri avrebbe?’ Io me lo sono chiesto qualche volta, ma solo in questa miniserie ho trovato una risposta convincente. Figlia di un dignitario francese che teneva nascosta la sua vera natura di vampiro, e di una bellissima donna mortale, Fantom non è immortale come il padre, ma invecchia molto lentamente dimostrando solo venti dei suoi trecento anni. Come tutti i vampiri è costretta a nutrirsi di sangue umano, ma, sorretta da un’incrollabile fede cattolica, ha deciso che nessuna vita dovrà spegnersi per la sua sopravvivenza, e ha scelto di procurarsi il suo sostentamento con metodi, diciamo così, non convenzionali. E ricambia sempre con il piacere che dà ai suoi partner quello che è costretta a prendere da essi. Oltre questo, ha poteri tipici dei vampiri, come il controllo delle menti e la capacità di trasformarsi in nebbia. Altra cosa molto interessante che riguarda questo personaggio è il fatto che, molto intelligentemente, ha impiegato i suoi trecento anni per acquisire una cultura vastissima in tutti i campi, diventando un esperto medico, un ottimo avvocato, e altro ancora. D’altra parte avevo sempre pensato che un essere dotato della vita eterna doveva ragionevolmente impiegare tutto questo tempo in modo da acquisire conoscenze superiori a quelle dei comuni mortali. Ian Churchill ha confermato questa mia supposizione.

Non manca infine il punto di vista dell'umano. Max Streebecke non credeva nel paranormale. Fino a quando una sera, tornando a casa, trovò che la sua famiglia era... scomparsa. Per anni ha cercato invano di ritrovarli, seguendo quelle che la polizia definiva ‘prove incerte’. Adesso una semplice cartolina è sufficiente a farlo volare dall’America all’Inghilterra. E quando vede Fantom ‘sparire’ nella nebbia portando con sé Christina Baker, le parole ‘prove incerte’ tornano ad avere un significato diverso. Un personaggio secondario, che non ha nulla a che fare con la vicenda, ma che serve all'autore per mostrare il punto di vista di noi comuni mortali di fronte a fenomeni che non riusciamo a interpretare e a capire. Un'altra perla stilistica di Ian Churchill.

Concludendo si può dire che ogni pagina di questa opera è carica di significati, manifesti o celati, e che va letta su più livelli, analizzando le parole dei personaggi, le didascalie, le immagini, gli sfondi, le ambientazioni, e quant’altro vi si trova. Un’opera completa sotto tutti i punti di vista, che non può mancare nella libreria di un appassionato di fumetti che subisce il fascino delle avventure e dei personaggi ai confini della realtà, a anche oltre. Un’ottima alternativa al fumetto supereroistico classico, che ha le sue punte di diamante assolutamente fuori discussione, ma che a volte stona un po’ con produzioni forzatamente orientate nell’esaltazione dell’eroe che combatte per decenni con la sua nemesi senza che lo scontro giunga mai ad una conclusione. O peggio ancora, e purtroppo sempre più frequentemente, con un fumetto troppo votato all’esaltazione del machismo, della violenza gratuita e della spettacolarità, senza quell’approfondimento psicologico e sociale che hanno fatto innamorare molti di noi fan negli anni passati.


Per finire, ecco una piccola galleria di immagini delle fasi finali delle tavole di Churchill, già inchiostrate e in attesa di passare al colore. Le ho volute aggiungere solo per un fatto estetico, visto che è forse il disegnatore che più mi piace in assouto.

































































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