mercoledì 30 aprile 2008

In memoria 25 - Brunetto Latini

Già eravam dalla selva rimossi
tanto, ch’io non avrei visto dov’era,
perch’io indietro rivolto mi fossi;
quando incontrammo d’anime una schiera
che venian lungo l’argine, e ciascuna
ci riguardava come suol da sera
guardar un altro sotto nuova luna;
e sì ver noi aguzzavan le ciglia,
come ‘l vecchio sartor fa nella cruna.
Così adocchiato da cotal famiglia,
fui conosciuto da un che mi prese
per lo lembo, e gridò: “Qual maraviglia!”
E io, quando il suo braccio a me distese,
ficcai gli occhi per lo cotto aspetto,
sì che il viso abbruciato non difese
la conoscenza sua al mio intelletto;
e chinando la mano alla sua faccia,
risposi: “Siete voi qui, ser Brunetto?”
E quegli: “Figliol mio, non ti dispiaccia
se Brunetto Latino un poco teco
ritorna indietro e lascia andar la traccia.”

Inferno, canto XV versi 13-33

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