domenica 4 maggio 2008

In memoria 27 - L'eredità di Brunetto

“Di più direi; ma il venir e il sermone
più lungo esser non può, però ch’io veggio
là surger nuovo fummo del sabbione.
Gente vien, con la qual esser non deggio:
sieti raccomandato il mio ‘Tesoro’,
nel qual io vivo ancora, e più non cheggio.”
Poi si rivolse, e parve di coloro
che corrono a Verona il drappo verde
per la campagna; e parve di costoro
quegli che vince, non colui che perde.

Inferno, canto XV versi 115-124

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