giovedì 12 novembre 2009

(Se non l'avete capito finora, non so più come dirlo!) - Quarta parte

Il segreto per ottenere una buona procedura è capire alla perfezione in quale buco infilare l’attrezzo. Estrapolando la metafora ed evitando di cadere in facili travisamenti del suo significato originale, si può dire che quando si è capito come procedere si ottengono risultati migliori in quello che si sta facendo o si vuole fare. Ed è proprio quello che il losco cacciatore di taglie della nostra storia ha capito dopo i primi due giorni di fiera, motivo per cui i successivi due giorni scorrono molto più rilassati ma allo stesso tempo produttivi. Armato di una dettagliatissima mappa, e potendo far affidamento sulla impeccabile segnaletica della città, il nostro mercenario si dirige, spesso in solitario, alla ricerca di nuove vittime, muovendosi nell’ombra dei vicoli ed evitando le vie più affollate. Dopo qualche periodo di ambientamento, comincia ad acquisire familiarità con i luoghi, e si muove con agilità arrampicandosi sulle pareti e saltando da un tetto all’altro per raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile. Gli acquisti si fanno sempre più scarsi, sia per una curiosa quanto improvvisa indisponibilità economica, sia per una più meticolosa scelta delle opere di cui appropriarsi. D’altronde, avendo escluso a priori il furto e la rapina per l’intenzione di mantenere un basso profilo, e non avendo disponibilità di altri metodi discreti di appropriazione indebita, non può fare altro che utilizzare una banale e quanto mai dispendiosa transazione legale. Quindi, sebbene la quantità di volumi acquistata si vada progressivamente riducendo, l’esatto opposto accade per i disegni, che cominciano ad aumentare in maniera consistente. Ma al di là dello spirito di collezionismo, lo stesso che gli fa conservare e catalogare macabri trofei delle sue vittime, ciò che spinge l’assassino prezzolato a cercare in maniera tanto spasmodica i disegni è la possibilità di conoscere gli artisti e chiacchierare con loro mentre sono intenti a realizzare le opere. Così, sempre sotto la minaccia di un puntatore laser, va in scena un piacevole scambio di opinioni con Giacomo Pueroni, Davide Gianfelice, Alex Massacci, Marco Bianchini, Giuseppe Camuncoli, Marco Natale e altri di cui non è dato conoscere l’identità esatta. Inoltre, per una miscela di fortuna, colpo d’occhio e prontezza di riflessi, il nostro si appropria di un quanto mai raro, se non unico, disegno di Federico Semola (scrittore e sceneggiatore!). Nel peregrinare tra gli stand, si riconoscono anche vecchie conoscenze, quali Gud e Giulio Macaione, ed essendo questi testimoni potenzialmente pericolosi, vengono immediatamente eliminati, motivo per cui la loro futura presenza in qualsivoglia luogo del sistema solare è da considerarsi il prodotto di esperimenti di clonazione umana ben oltre i margini della legalità. Gli ultimi sprazzi della domenica trascorrono immersi nei gadget, tra i quali vengono carpite delle meravigliose statuette che prosciugano definitivamente le finanze del nostro eroe. Infine c’è spazio per in po’ di tristezza per gli amici che se ne vanno, per il dover abbandonare questo strano ma interessante luogo, e per piccoli rimpianti di occasioni perse. I tre eroi tornano quindi a casa, dopo aver dato prova della loro abilità nel tetris 3D, disciplina in cui di recente sono stati proclamati campioni mondiali per la capacità di far entrare enormi quantità di fumetti nelle valige. L’appuntamento rimane fissato per l’anno prossimo, stessa ora, stesso posto. Finanze permettendo, naturalmente, e sempre che la legge non li abbia raggiunti prima destinandoli per sempre alle patrie galere. Ma i nostri eroi fuggono veloci, sfruttando le ali della fantasia. Non sarà facile fermarli, ma potete provarci. A vostro rischio e pericolo!

Fine
























































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